Macurano: un po’ di storia
L’insediamento rupestre di Macurano si trova lungo la strada che collega la città di Alessano alla Marina di Novaglie.
Due frantoi ancora utilizzati (“Trappeto Sauli” e “Trappeto Santa Lucia”) fanno di questo un luogo simbolo della cultura dell’olio tutt’ora molto radicata in tutto il Salento.
Il Villaggio rupestre fu strutturato a partire dall’età bizantina da una piccola comunità dedita all’agricoltura garantita dalla fertilità della terra ricca di acque di scolo provenienti dalla collina di Montesardo.
La Masseria fortificata di Macurano consistente nella Masseria Santa Lucia e nella Cappella di Santo Stefano, fu edificata nel 1500.
L’aspetto che rende magico questo posto è la presenza di alcuni Trappeti Ipogei, purtroppo ora in completo stato di abbandono e di numerose grotte alcune delle quali non più accessibili.
L’insediamento oggi
Come premesso precedentemente, oggi questo posto magico versa in condizioni di quasi totale abbandono.
Il sito ottenne un finanziamento di 500 milioni di lire verso la fine degli anni ’90 per una maggiore valorizzazione della zona e del territorio.
Effettivamente ci si può addentrare indisturbati e visitare tutte le grotte o quasi (alcune sono crollate a causa dell’incuria).
Ciò che a mio avviso rende questo posto veramente interessante è la consapevolezza che ci sia stato in passato, un momento in cui questo posto era conosciuto in tutto il Salento.
Entrare in quelle grotte, immaginare gente che lì dentro ci lavorava, ci dormiva, ci viveva insieme ai propri animali.
Immaginare quel piccolo paesaggio, con la Sua chiesetta ed i Suoi spazi pieni di operai, contadini, fattori e animali domestici di ogni genere:
Un piccolo presepe vivente in continua evoluzione.
Allo stesso tempo però provo tanta rabbia, perché potremmo valorizzare VERAMENTE la nostra terra e farla conoscere in Italia e nel mondo, ma non ne siamo capaci.
Il Salento è pieno zeppo di segreti e posti magici e ricchi di storia, con i quali potremmo vivere di Turismo anche tutto l’anno
E invece ci concentriamo solo in quei 4/5 mesi estivi, sfruttando al limite le località marine e dimenticando tutto il resto.
Sogno un Salento più vivo e per tutto l’anno e magari nel mio piccolo e con questo mio blog, spero di contribuire a farlo conoscere un po’ di più.











